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Temperamento vulcanico ed eclettico, Bruno Salvatori
doveva cercare per forza altre vie dove sfogare suo estro, ed in
particolare quella manualità tellurica probabilmente retaggio dell
'anima etrusca che sopravvive in lui, trovandole nella lavorazione
dei materiali quali l 'argilla, il legno, l 'ardesia ed il rame.
Nascono così i suoi fantasiosi ed originali complementi d 'arredo:
specchi, orologi, lampade, piantane e, come direbbe lui, chi più
ne ha, più ne metta, realizzati assemblando elementi di rame intagliato,
sfumato e sbalzato; colate di ghisa fusa; pezzi di tronco, rami
e relitti raccolti sulle spiagge dopo le mareggiate; sculture e
bassorilievi di terracotta e laster di ardesia tagliate o semplicemente
spaccate. Sono soggetti assolutamente unici nel loro genere e mai
banali, capaci di sconcertare ogni volta anche l 'osservatore più
distratto, stuzzicandone con gusto salace la curiosità e l 'interesse,
ma soprattutto, di rivelargli la schietta ed antica semplicità e
sensibilità di un artista che conosce la fatica e il sacrificio
e sa perciò quanto valore possa esservi persino in un ferro arruginito.
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