LA NOSTRA VIA DEL SALE : IMPOSTAZIONE PEDAGOGICA

 

Questo progetto formativo, ricalcato sulla tipologia ludica del "gioco dell'oca" risponde ad un'architettura pedagogica che affida alla ludicità appunto il compito di canale attraverso il quale veicolare il proprio messaggio educativo. La finalità ultima è avvicinare i giovanissimi e i non più giovani alle bellezze della Val Polcevera che si affacciano su quella particolare via del sale a cui il nostro Circolo Culturale ha sentito di ispirarsi e abbiamo pertanto pensato che la festosità attivata da un meccanismo di gioco potesse facilitare l'introiezione dei vari messaggi culturali conquistandosi l'attenzione dei partecipanti che - soprattutto nel caso dei bambini - in un approccio tradizionale sarebbero stati coinvolti con maggiore difficoltà e senza dubbio con minore entusiasmo. I codici sono offerti da una calibrata rispondenza interdisciplinare fra i diversi linguaggi d'arte; allora fotografie e dipinti restituivano impressioni emotive delle singole realtà rappresentate che così ci parlano dei rispettivi incontri tra artista e territorio, mentre costunri copiati da un passato reale o imprevedibile e precisi giochi di architetture sceniche dialogano con parole e assonanze a loro volta affidate a una compagnia di attori che si animano al comando dei dadi. Ecco allora rappresentata la simulazione di un percorso reale dove le singole caselle raffigurano altrettante tappe finalizzate sottolineare i rispettivi contenuti, mentre agli attori spetta il compito di assegnare a quelle strutture visive lo spessore della loro storia; i contenuti poi sono certamente i luoghi della Val Polcevera maggiormente degni di nota per qualità estetiche o pregnanza storica, consegnati in una sequenza verosimile che accentua la forza empatica della simulazione. L'intero impianto pedagogico pertanto, mosso e sostenuto dalla relazione interattiva tra i giocatori e i portatori di questa policroma senaiosi educante si consuma sul momento, grazie all'intensità delle vigorose, difformi e ricorrenti sollecitazioni con cui colpisce i sensi e il cuore pretendendo ad ogni istante dolcezza ed attenzione. Quello che rimane allora - si spera - oltre ad un rinnovato amore per gli angoli consueti di casa nostra, dalla cui bellezza ci si lascia sedurre di nuovo, per l'occasione, come terra mai vista, è un retrogusto irrazionale, che sale dritto dai recessi più oscuri dell'io dove memoria ed inconscio si incontrato, di fare qualcosa di molto semplice, magari anche un po' imbarazzante, ma che per qualche incomprensibile ragione per l'intera durata del percorso riesce a farci sentire tutti, giocatori, artisti e attori, felici come bambini.

 

siete pronti a giocare ?

allora le trombe comincino a suonare

t i r a ... i l ... d a d o