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Marzo è un mese reso tradizionalmente atipico dalle bizzarrie del suo clima equinoziale, perciò appare assai adatta la scelta di dedicare il profilo d'apertura di questo Notiziario ad un nuovo Socio altrettanto atipico nell'ambito del panorama del nostro Circolo: Alberto Podestà. " Alberto è difatti un architetto specializzato in "industrial design", ossia nell'attività di creazione I di oggetti destinati alla produzione in serie a livello industriale, studiati badando tanto alfaspétto estetico, quanto a quello funzionale, con una certa attenzione anche al fattore psicologico. Questo termine sarebbe stato coniato nel 1832 da sir Robert Peel, il celebre statista britàriffle6 noto per aver fondato, quand'era Ministro dell'Interno, la Polizia Metropolitana di Londra, entràtà'poi nel mito col nome di Scotland Yard (i poliziotti inglesi sono tuttora soprannominati "bobbies"'da "Bob", diminutivo di Robert). Imprenditore ed economista appartenente ad una ricca' famiglia d'industriali tessili, Peei ebbe la profetica intuizione di dover dare alla. crescente produzione di massa una qualità più vicina possibile a quella dell'artigianato, ideale che si sarebbe concretizzato solo attorno al 1870, con la nascita del movimento "Arts and Crafts", sorto appunto per opporsi allo scarso valore qualitativo dei prodotti di fàbbrica. Fucina dei primi. "designers", come l'architetto e pittore Charles R. Mackintosh, e culla` delf"Art nouveau", meglio nota in Italia come "Stile Liberty", "Arts and Crafts" apri la via alla costituzione di molte scuole di progettazione artistica, a partire dalla "Century Guiíd' ; la prima associazione di artigiani e progettisti per l'industria, fondata nel 1882 da un altro famoso architetto ed arredatore, Arthur H: Mackmurdo, cui seguiranno 1e austriache "Wienrr Werkstàtten", istituite nel 1903 :da J. Hoffinann e K. Moser e specializzate nello studio di mobili, utensili e ca.salinghî, ed il "Deutscher Werkbund" tedesco, sorto nel 1907 ed avente il suo esponente di punta in Peter Behrons, designer dei prodotti della "AEG" e maestro di Walter Gropius, futuro animatore del "Bauhaus",,1a scuoia d'arte nata a Weimar nel 1920 e che fu uno dei capisaldi del moderno disegno industriale, come vedemmo nelle due serate a tema dedicatele l'anno scorso dal nostro Circolo. Con il Razionalismo degli anni Trenta il design si sviluppò anche in Italia, soprattutto nell'attività pubblicitaria, per esplodere nel dopoguerra, attraverso le creazioni automobilistiche di Pininfarina e Bertone e le macchine da scrivere "Olnwetti" ideate da Marcello Nizzoli, e diventare poi, grazie a progettisti come i Castiglioni, Munari, Zanuso, Giugiaro e tanti altri, quel punto di riferimento della creatività mondiale che rimane ancor oggi, nonostante la concorrenza di americani e giapponesi. Chiudiamo questa carrellata storica ricordando che nel novero dei disegnatori industriali rientrano anche alcuni fra i più celebri architetti del Novecento, da Gaudì ad Alvar Aalto e Le Corbusier, e torniamo al "nostro" designer, ossia Alberto Podestà, che, anche se non è ancora affiancabile ai suoi testé elencati colleghi, di sicuro risiede pochi piani più sotto, essendo detentore di numerosi progetti di mobili ed accessori per la casa realizzati da diverse aziende italiane ed estere, come "Morfeus", "Patriarca Cucine", "Berendsohn Hamburg", "Citterio Meda" , "Ilsa Ceramiche" e la spagnola "Indelma", di alcune delle quali ha altresì curato la direzione artistica. Attuale titolare del negozio "Divanum" di Bolzaneto, Alberto ha vinto nel 1988 il concorso "Odeon chiama, progetto risponde" di New York e ha partecipato a molte altre selezioni internazionali, tra cui citiamo il "Young & Design" di Milano, dov'è stato premiato, ed il "Japan Design Foundation" di Osaka; ha inoltre disegnato le lampade del teatro "Massimo" di Palermo e la maxiscultura in legno e plexiglass raffigurante il logo del "G8" che fu esposta nel Palazzo Ducale di Genova e nel 2003 ha realizzato, assieme alla Facoltà d'Architettura dell'Università di Genova, un concorso di design per gli studenti dell'ultilno corso. Appassionato d'arte e con la mente zeppa di mille idee, s'è iscritto al nostro sodalizio dopo varie proficue collaborazioni, nell'intento di costruire insieme iniziative di sempre maggior spessore. Paolo Oneto |
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